Ieri è stata una occasione speciale e avevamo un po' di cose da festeggiare, e per noi festeggiare equivale a coccolarci con tante cose buone da mangiare e naturalmente da bere. Da tempo avevamo adocchiato l'Artigiano in Salice for some time and decided to try it.
A pranzo avevamo già gustato una ricca parmigiana di melanzane fatta in proprio, perciò a cena l'appetito non era molto. Ma volevamo provare da tempo questo ristorante e ci siamo detti "cogliamo l'attimo, magari mangiamo poco ma proviamolo".
L'Artigiano in Salice si auto-definisce "braceria , griglieria, cocktail bar" . It clearly distances itself from the traditional cuisine of the area and we can define it un ristorante cosmopolita di livello, whose menu uses raw materials carefully selected from small producers all over the world. For us meat lovers, the Artigiano offers a truly wide choice of fine Italian and foreign cuts from selected farms, even matured in-house, but there is no shortage of fish and shellfish, cured meats, cheeses and veg dishes, all of artisanal origin and all accompanied by a careful and attentive service.
Da Oltrella, l'Artigiano si raggiunge seguendo la statale della Valle Staffora verso Voghera per una ventina di minuti. Alla rotonda che segnala la deviazione per Salice Terme si gira a sinistra e già dopo pochi metri appare la sua insegna. In zona c'e un grande parcheggio dove abbiamo trovato posto, nonostante l'affollamento tipico della stagione ancora estiva.
Il ristorante gode di spazi molto ampi ed è arredato in modo essenziale ma non freddo. I colori degli arredi, abbinati a pareti decorate e a tratti curve, trasmettono una sensazione di calore e un gusto estetico metropolitano e moderno, accogliente ma diverso dallo stile più tradizionale che predomina in Oltrepò. Nella sala d'ingresso, dove attendiamo l'assegnazione del tavolo, campeggia una gigantesca mannaia che si erge come una statua, conficcata in un cubo di legno che le fa da piedistallo.
Il clima fresco di fine estate è perfetto per cenare all'aperto e veniamo condotti sulla terrazza che circonda il locale. Lungo il percorso ci soffermiamo a guardare i frigoriferi illuminati, contenenti numerosi tagli di carne tra cui sceglieremo la nostra cena.
La terrazza è illuminata con luci basse e calde. Il ristorante non sembra affollato, anche se uno sguardo più attento rivela che tutti i tavoli visibili sono occupati. Dal tavolo si vedono le piscine dell'adiacente Golf e Country Club illuminate con effetti colorati. Appena seduti veniamo raggiunti da un cameriere che ci offre l'acqua minerale e un piccolo snack di benvenuto, poi ci indica il codice QR sul tavolo da cui si accede facilmente al menu presente nel loro sito web.
Il menu risulta un po' dispersivo per la presenza di una foto per ogni singolo piatto. Facciamo mentalmente il paragone con un menu standard che di solito è una semplice lista dei piatti, e ci chiediamo perché non ne esista una versione analoga, più rapida da "sfogliare" anche sul telefonino. Nessun problema però, andiamo di pollice e piano piano lo consultiamo tutto. Nella sezione della macelleria notiamo che il menù viene aggiornato con i tagli disponibili e quelli che sono in fase di frollatura.
Dato il nostro scarso appetito decidiamo di ordinare "soltanto una bistecca e una birra". Detto così sembra una cosa rapida e distratta, ma qui la distrazione è fuori luogo: ogni cosa va gustata e introdotta nel corpo con la giusta consapevolezza.
Dal menù ricchissimo e vario scegliamo un filetto di Black Angus Uruguay allevato a cereali e un cube roll di Wagyu giapponese. Dietro caldo invito del cameriere lo seguiamo al frigo di frollatura per scegliere personalmente fra tre tagli di cube roll di tre diverse provenienze. Dopo averli guardati in faccia uno ad uno scegliamo quello di vacca vecchia del distretto di Kyoto.
Ordinare un taglio giapponese significa scegliere un servizio articolato in fasi che potremmo definire come un rituale o un'esperienza . Sul tavolino di servizio viene portata una bilancia dove il cameriere pesa la bistecca davanti ai nostri occhi. Finita la pesatura, la bilancia viene rimossa e viene sostituita da una katana. Inoltre ci viene presentata una serie di coltelli tra cui scegliere quello che useremo per il nostro pasto.
Le carni vengono consegnate dopo una breve attesa, su piastre di pietra lavica scura. Il filetto dell'Uruguay è servito su di una salsa alla senape tirata come un giardino zen. Il cube roll viene portato al tavolino di servizio su di un grosso tagliere dove viene affettato con la katana, poi viene trasferito sulla pietra vulcanica con cassetta riscaldata e servito al tavolo accompagnato da una serie di salsine.
Una nota a margine: i camerieri non chiedono la cottura preferita per le carni . Tutte vengono consegnate cotte al sangue e al cliente viene offerta una piastra per prolungare eventualmente la cottura.
Da amanti della carne decidiamo di gustare i nostri tagli in purezza, senza cottura prolungata e senza condimenti aggiunti. Che dire? Entrambe le carni sono cotte alla perfezione e definirle buone non rende loro giustizia . Il filetto dell'Uruguay è tenerissimo e davvero ottimo, ma al confronto con il cube roll risulta quasi asciutto. Il cube roll, taglio comunemente già morbido, è a dir poco burroso.
Le salsine di accompagnamento sono 5 + 1 sale, vengono tutte descritte dal cameriere e tutte assaggiate. Tra queste abbiamo apprezzato in particolare quella al cioccolato e pepe, che abbiamo abbinato più che altro al nostro contorno: un pentolino di rame a testa colmo di patate, pensiamo cotte al forno, belle, asciutte e speziate.
Nei calici facciamo servire birra. L'offerta alla spina include birra Dolomiti del birrificio Pedavena, che abbiamo provato nelle varianti rossa e ambrata, entrambe molto corpose e alcoliche. E' questione di gusti ma l'ambrata ci è sembrata migliore. In bottiglia si trova anche il noto, ottimo birrificio Baladin e il vicino Birrificio Contadino Cascina Motta, il cui prodotto nasce interamente in azienda, dalla produzione delle materie prime - in regime di agricoltura biologica - fino all’imbottigliamento.
Mentre usciamo dal ristorante, convinti di tornare e provare altre specialità, riflettiamo sul rapporto qualità-prezzo. Considerando che l'intenzione è di offrire soprattutto prelibatezze artigianali ci sentiamo di consigliare particolarmente l'Artigiano a coloro che amano gustare e comprendere ogni portata del loro pasto e che sono attenti alla qualità di ciò che mangiano, oltre alla quantità . Sconsigliamo invece questo ristorante a chi pensa che la differenza tra una bistecca del supermercato e un taglio di black angus o wagyu finlandese, giapponese, australiano, statunitense, alla fin fine sia solo una questione di marketing.
Per approfondire: lartigianoinsalice.it