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L'erba del vicino è sempre più... buona? 

A furia di vivere in ambienti urbani, dove frutta e verdura crescono al supermercato, ci siamo dimenticati che molte erbe spontanee si possono cogliere, cucinare e mangiare. E che sapori! 

Non lo sapevamo ma in Oltrepò pavese ci sono almeno 40 erbe spontanee commestibili, che i nonni conoscevano bene e usavano avano sia a scopo culinario che erboristico. Lo abbiamo scoperto partecipando ad Erbavoglio, un evento molto interessante organizzato ogni primavera da Calyx Turismo.

Nonostante la giornata che prometteva pioggia è stato bellissimo partecipare ed ascoltare le spiegazioni di Cecilia ed Andrea di Calyx passeggiando nei campi dell'Agriturismo Chiericoni di Rivanazzano Terme.

Non solo funghi in tarda estate o castagne in autunno quindi, in Oltrepò si può anche organizzarsi in primavera per la raccolta di erbe spontanee.

Partecipando all'evento abbiamo scoperto che le margherite pratoline e il trifoglio sono commestibili o come raccogliere e usare le ortiche o la borsa del pastore per risotti o minestre, ma anche la meno appariscente piantaggine, come riconoscere l'aglio delle vigne o il luppolo selvatico o vertis in dialetto o la rosa canina in dialetto gratacù (con la ü lombarda - quindi significa che non gratta la testa..).

Interessanti sono anche stati i numerosi interventi di Andrea che spiegava gli impianti di vigna dell'agriturismo e a riconoscere le impronte di cinghiali, caprioli e tassi e i segni marca territorio come - ebbene sì - gli escrementi di faina. Oltre a questo ci è stata mostrata anche la particolarità delle palle di legna delle querce e spiegato il motivo per cui si formano; abbiamo imparato a  trovare e riconoscere i caprifogli locali.

Al termine del giro non meno importante, ci siamo gustati un apericena (solo di nome in realtà con i bis una vera cena) presso l'agriturismo, a base di ricette preparate con alcune erbe spontanee spiegate durante la passeggiata. Abbiamo iniziato con cruston all'ai (aglio selvatico) proseguendo con la turta cui vartis (luppolo selvatico), poi i frisceu (micro frittelle all'ortica) e il fantastico risotto all'ortica spiegato dalla chef dell'agriturismo. Altro che apericena, era una cena vera e propria!

Insomma, il primo contatto con il territorio a piedi non è stato davvero male.

Memori dell'esperienza, appena tornato il bel tempo ci siamo messi ad esplorare il nostro campo adiacente ad Oltrella riconoscendo, finora, l'ortica, il tarassaco, la rosa canina e l'aglio selvatico. Per quest'ultimo abbiamo ancora qualche dubbio e nel dubbio meglio rivolgersi ad un esperto prima di usare la pianta e non raccoglierla per evitare spiacevoli sorprese!

Comunque è già appagante la passeggiata in sé per la ricerca, a tal proposito abbiamo riconosciuto nel campo alcune impronte di caprioli che spesso ci capita di vedere in gruppo durante la notte e di sentirne la presenza da casa grazie ai loro richiami!

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