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Le grotte di San Ponzo 

Una passeggiata di 3 chilometri su un sentiero boschivo segnalato che conduce alle grotte che ospitarono l’eremita San Ponzo.  

Il pianoro su cui sorge Oltrella offre una bella vista su un’ampia zona della valle Staffora e sui suoi villaggi, tra cui il borgo di San Ponzo Semola, ora frazione del comune di Ponte Nizza, sulla riva opposta dello Staffora.

Anticamente il borgo era chiamato Le Cascine, in seguito venne rinominato San Ponzo Semola: Semola è il nome del torrente che costeggia il villaggio, mentre San Ponzo è l’eremita che visse in una delle grotte circostanti, uno dei due eremiti locali la cui storia è giunta fino a noi oggi. Dopo essere stata a lungo percorsa da pellegrini e devoti del santo, la passeggiata alle grotte oggi è un modo piacevole per trascorrere il tempo libero nella frescura dei boschi, soprattutto in primavera, poiché il percorso è semplice, il dislivello è minimo e non è richiesta nessuna attrezzatura.

San Ponzo Semola si raggiunge da Oltrella preferibilmente in auto. E’ possibile arrivarci anche in bici o a piedi, ma va considerato il dislivello che al ritorno va percorso in salita.

Si discende verso la statale della Valle Staffora, si svolta a sinistra verso Varzi percorrendo la statale per un brevissimo tratto e si gira quasi subito a destra seguendo la segnaletica. Si attraversa il ponte sullo Staffora e si raggiunge il villaggio.

San Ponzo è un borgo fatto di pietra, tranquillo, silenzioso e autentico, con le sue stradine strette e la piazza centrale nella quale a fine estate si tiene la festa del paese. Lì si parcheggia l’auto in uno spazio erboso e recintato, si lascia la piazza imboccando il sentiero segnalato verso le grotte.

Il sentiero è inizialmente asfaltato ma presto si immerge nei boschi. Sul percorso si possono vedere piante di pioppo locale, castagni e noccioli, e non è raro trovare sul cammino le tracce di cinghiali, volpi o caprioli.

Quello che rimane del passaggio di San Ponzo su questo territorio è davvero modesto come la vita di un eremita: si tratta di una grotta immersa nei boschi, una delle molte grotte naturali scavate dello stillicidio dell’acqua sulla pietra arenaria di questi luoghi. L’antro di San Ponzo è rivolto a nord ed è largo 12 metri, profondo 7 e alto 4. E’ qui che l’eremita visse gli ultimi anni della sua vita, dopo aver vagato in giro per l’oltrepò per sfuggire alle persecuzioni contro i cristiani. In questa terra egli strinse un legame con i contadini locali convertendoli al cristianesimo e in suo ricordo, oltre a rinominare il villaggio, venne costruita una cappella proprio all’interno della “sua” grotta.

Dalla morte di San Ponzo il luogo è diventato meta di pellegrinaggi religiosi che si svolgevano ogni anno verso la metà di maggio, presunto periodo della sua morte, e che terminarono presumibilmente alla fine delle guerre mondiali, quando l’industrializzazione e lo spopolamento della zona pose fine a molte delle tradizioni locali.

Una volta giunti sul posto, i pellegrini di San Ponzo procedevano con le devozioni rituali: si coricavano nel loculo di pietra che si dice fosse il giaciglio del santo, osservavano il piccolo incavo ritenuto il nido della gallina che gli forniva le uova, si bagnavano con qualche goccia dell’acqua che stillava dal soffitto della grotta (e che stilla tutt’ora), a cui attribuivano virtù prodigiose.

Mettendo da parte ogni credenza religiosa la particolarità del luogo, la sua storia, la tranquillità della natura nei dintorni lo rende tutt'oggi una passeggiata piacevole.

Proseguendo oltre le grotte, poco dopo la cappella c’è un’area picnic ombreggiata, attrezzata con tavoli di legno e panche, per godersi uno spuntino tranquillo dopo la camminata. Se rimane la voglia di camminare ancora un poco il sentiero prosegue fra i boschi e dopo circa mezz'ora raggiunge il paesino di Mutti che, affacciandosi nuovamente sullo Staffora, invia un saluto ad Oltrella dal versante opposto della valle.

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